Originariamente (e tutt’ora) utilizzata in ambito urologico per la frantumazione dei calcoli renali, la terapia con le onde d’urto ha trovato utilizzi molto efficaci per alcune patologie in ambito ortopedico e fisiatrico. Le onde d’urto, infatti, sono particolarmente indicate per curare tendinopatie e calcificazioni ossee grazie alle proprietà benefiche di tipo antinfiammatorio, antidolorifico e antigonfiore e alla capacità di stimolare la rigenerazione ossea e cutanea. Ne esistono di due tipi: quelle focali e quelle radiali. La terapia a cui ci riferiamo in questa pagina è quella extracorporea con onde d’urto focali (o focalizzate).
Si tratta di onde acustiche ad alta energia, prodotte da specifici generatori (elettroidraulici, elettromagnetici o piezoelettrici) che, attraverso un sistema di trasmissione, generano una stimolazione meccanica diretta sulle zone da trattare. Le onde d’urto agiscono ad una profondità che varia tra lo 0 ed i 60 millimetri a seconda dell’effetto che si vuole ottenere. Ogni onda d’urto è caratterizzata da un aumento brusco della pressione (picco di pressione positivo) seguito da una fase di ritorno alla pressione atmosferica (pressione negativa). In genere si tratta di una terapia poco invasiva e priva di particolari effetti collaterali.
Le onde d’urto focali vanno ad agire in un punto specifico e ben definito in profondità grazie alla tecnologia che permette di regolarne la direzione e l’intensità. Il fisioterapista individua la zona da trattare regola l’intensità e la profondità, applica un gel apposito e posiziona una sonda che, a diretto contatto con la cute, veicola le onde acustiche. Un ciclo di onde d’urto focali con una tecnologia avanzata richiede in media dalle 3 alle 5 sedute.
Effetti onde d’urto focali
Quando si parla di effetti della terapia con le onde d’urto bisogna distinguere tra effetti diretti ed indiretti.
Effetti diretti: di tipo meccanico, conseguenti al picco pressorio positivo che agisce soprattutto nell’interfaccia tra tessuti dotati di diversa impedenza come ossa e tessuti molli.
Effetti indiretti: conseguenti a fenomeni cavitazionali, innescano la produzione di radicali liberi e ossido nitrico (NO) con azione vasodilatante e neoangiogenetica. Tessuti viventi come legamenti, tendini, muscoli e l’osso subiscono una serie di micro-traumi che hanno effetto di “micro-idromassaggio”, innescando una serie di reazioni con effetti anti-infiammatori, anti-dolorifici e anti-edemigeni.
Applicazioni terapeutiche
Il trattamento con onde d’urto focalizzate è una metodica efficace, sicura e non invasiva, che si svolge in ambito ambulatoriale ed è indicata per la cura di numerose patologie:
- Fascite plantare
- Sperone calcaneare
- Tendinopatia del tendine d’achille
- Tendinopatia calcifica della spalla
- Pubalgia
- Epicondilite (gomito del tennista) ed epitrocleiti (gomito del golfista)
- Tendinopatia rotulea
- Jumper’s knee (ginocchio del saltatore)
- Tendiniti post-traumatiche
- Tendinite della zampa d’oca
- Ritardo di consolidazione ossea
- Tendinopatie inserzionali a carico dei muscoli adduttori della coscia
Se ne sconsiglia l’uso in pazienti portatori di pacemaker o di altri tipi di elettrostimolatori, donne in gravidanza, in presenza di malattie o alterazioni della coagulazione del sangue, quando il campo focale d’intervento si trova in una zona in cui sono presenti patologie tumorali, tromboflebiti, organi cavi (es. polmone e intestino), cartilagini ancora in fase di accrescimento oppure è vicino a encefalo, midollo spinale o gonadi.