Si tratta di un’alterazione della funzionalità dei nervi che dalla colonna lombare portano agli arti inferiori i comandi di movimento e da lì raccolgono la sensibilità, le sensazioni che vengono trasmesse al cervello.
Spesso il sintomo lombosciatalgia, ( cioè letteralmente dolore lombare e lungo il nervo sciatico ) compare dopo che la persona ha sofferto delle crisi di lombalgia, cioè dolore alla bassa schiena, in seguito a movimenti quali il passare da seduti ai piedi o da stesi e in piedi. Si tratta cioè di un dolore che inizialmente è legato alle articolazioni tra le vertebre lombari o al cattivo funzionamento dei dischi che sono gli ammortizzatori tra una vertebra e l’altra. Quando poi l’impedimento di articolazione tra le vertebre oppure il cedimento o lo spostamento del disco va a premere sul nervo nascono i disturbi irradiati alla gamba.
Quindi la lombosciatalgia è l’espressione di disfunzione della colonna lombare con interessamento del nervo sciatico.
Un disturbo simile, dello stesso significato, è la cruralgia cioè il dolore lungo il nervo crurale cioè il nervo femorale, che interessa la faccia anteriore della coscia. In questo caso il problema nasce sempre nella colonna vertebrale lombare, la differenza è solo che la cruralgia consegue a soffrenza del nervo che origina dalla zona della terza vertebra lombare, mentre la lombosciatalgia ha origine dalla zona della quarta e / o quinta vertebra.
La lombosciatalgia può concomitare con formicolii nella gamba, ma può arrivare a provocare crampi notturni, può concomitare con alterazione, riduzione della forza del movimento del piede o della gamba. Questo può riguardare la spinta plantare per estendere il piede oppure la dorsiflessione dell’alluce e del piede.
La comparsa di questi segni richiede di procedere ad una diagnostica con risonanza magnetica per una sofferenza del nervo che può diventare troppo importante.